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02/10/2022

Cambio di risonanza e cambio di registro: facciamo una distinzione

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#Tecnica vocale #Vocal tract #Risonanza #Cambio di registro

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Definiamo questi due termini appartenenti al mondo del canto e della tecnica vocale, e scopriamo come raggiungere una suono omogeneo e senza rotture vocali su tutto il range.

Il cambio di risonanza è quella zona del range in cui, per salire in frequenza, accade un cambio istintivo nella configurazione del tratto vocale. In prossimità di queste note si verificano infatti varie reazioni, tra cui l'ascesa della laringe e la riduzione dello spazio sovraglottico. È questo adattamento improvviso a causare il fenomeno acustico che si traduce nella percezione della nota rottura vocale che, nella didattica del canto, viene comunemente chiamata "cambio di registro".

Il cambio di registro inteso invece come cambio del meccanismo vibratorio, avviene molto prima nel range tonale del cantante (circa una quinta sotto rispetto al cambio di risonanza): con il cambio di registro, le corde vocali passano da una modalità vibratoria all'altra (da M1 a M2), allungandosi e assottigliandosi. La corda vocale è costretta ad assottigliarsi, man mano che saliamo in frequenza, per poter vibrare più velocemente e produrre dunque frequenze sempre più acute.

Percettivamente, udiamo il cambio di risonanza come un cambiamento improvviso nel timbro vocale, particolarmente evidente nei cantanti con corda spessa. Si passa da una voce "piena" al falsetto. Nelle voci maschili, il cambio di risonanza avviene generalmente tra Re3 e Fa#3, mentre nella maggior parte delle voci femminili si situa tra Ab3 e Do#4 (consideriamo che il Do3 è il Do centrale sul pianoforte).

"Nascondere" percettivamente il cambio di risonanza è uno dei principali obiettivi di tecnica vocale per tutti i cantanti. Questo scopo può essere conseguito apprendendo diversi atteggiamenti tecnici, anche in associazione tra loro, detti atletismi vocali, che sono:

  • L'attivazione graduale del muscolo cricotiroideo prima del cambio di risonanza, a partire dalle note gravi del range, utilizzando la qualità vocale del Cry (morbida e leggera) su tutto il range.
  • Aumentare lo spazio laringeo, abbassando la laringe (ma senza andare in affondo), se stilisticamente consentito.
  • Aumentare lo spazio faringeo tramite l'innalzamento del palato molle e l'apertura del retrofaringe per portare la voce "piena" più in alto. Possiamo guadagnare ulteriori note in massa spessa contraendo lo sfintere ariepiglottico o costringendo le corde false (questo secondo stratagemma è meno igienico per la voce).
  • Aumentare la tonicità del muscolo tiroaritenoideo nelle frequenze dopo il cambio di risonanza, per non andare immediatamente in falsetto.
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